Reportage from: TROUW UP SHIT, 2501, Zamoc, Mosone, Seracreative live performance @ Dispenser Milano

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erm-one

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http://www.flickr.com/people/ermone/

TROUW UP SHIT, 2501, Zamoc, Mosone, Seracreative live performance @ Dispenser Milano

“THROW UP SHIT”

inaugurazione venerdì 29 aprile h.19.00-24.00

29 aprile – 11 maggio 2011

Dispenser presenta una mostra attiva e coinvolgente, una serata di puro action painting con 4 artisti in rappresentanza del vasto panorama di street artists e writers italiani: 2501, Zamoc, Mosone, Seacreative, ognuno con un proprio segno distintivo e la voglia di mostrare un’arte energica ed immediata, spesso sottovalutata, che negli ultimi anni sta ottenendo il meritato riscatto. Nel mondo del graffiti writing un throw-up (letteralmente “vomitare”) è un pezzo realizzato con pochi colori e in poco tempo. In genere assume una forma rotonda così da potere essere eseguito in fretta occupando maggior spazio possibile, ma l’impostazione personale di ogni artista non consente ovviamente di ottenere un risultato omogeneo e standard. Throw up significa anche abbandonare. Abbandonare in questo caso il convenzionale vernissage-mostra delle gallerie d’arte, statico se non in rari casi; abbandonare l’etichetta di asetticità e pulizia per tornare a sporcarsi le mani; abbandonare i giri di parole vuoti e pomposi dell’artista autoreferenziale ed egocentrico fino ad arrivare a definire le proprie produzioni “my shit” ma anche lanciare, lanciare sul muro una passione, un impulso, una creatività senza filtri che mantiene intatta tutta la sua forza.

Il tutto accompagnato da una LIVE MUSIC BACKGROUND incentrata su elementi sonori DUBSTEP/AMBIENT & ELECTRO/TURBOFUNK di Mouch e Blorgio//Altered Beats.

Jacopo Ceccarelli a.k.a. 2501 inizia a dipingere a 14 anni da autodidatta e porta avanti la sua passione sui muri della sua città. Si forma montatore alla civica scuola di cinema di Milano. Finita la scuola frequenta un master di comunicazione visuale alla nuova Bauhaus di Weimar in Germania. Grazie a “Studio Bici” partecipa come aiuto montatore alla realizzazione di “Racconti di guerra ” di Mario Amurra, film vincitore del Davide di Donatello nel 2005 e selezionato al Festival di Berlino. Nel 2001 si trasferisce per un anno a S. Paolo del Brasile, dove lavora come impaginatore e collabora con alcune ONG per insegnare a dipingere ai bambini delle “favelas”. Qui viene a contatto con la scuola di graffitismo sud americana (Os Gemeos, Herbert Baglione, Higraff Zezao e molti altri) e il suo approccio alla pittura cambia completamente. Prima con lo pseudonimo di robot inc e poi come 2501 inizia un percorso nuovo che integra graffiti, pittura su tela, scultura e video. 2501 non è un’entità fisica, è lo spirito nel guscio, interpreta l’ambiente circostante, si trasforma nel tempo senza limiti stilistici o di media. 2501 si nutre dell’ambiente circostante proponendo nuove e sommerse chiavi di lettura, sà che per vedere l’alba non c è altra strada che la notte, non può seguire nessun percorso pretracciato, non crede nell’ambiente artistico tradizionale e nella sua organizzazione in caste. 2501 è espressione di interscambio tra artisti, sceglie l’ambiente urbano come luogo privilegiato di interscambio artistico, sceglie l’ambiente urbano come luogo per esporsi, sà che il più grande lusso è disporre del proprio tempo senza limitazioni, pensa che chi è padrone del proprio tempo , e quindi privilegiato, si debba battere per chi non lo è, pensa che l’arte debba dare una visione critica sulla società in modo non didascalico ma ludico. 2501 pensa che poter fare arte nella vita è un lusso. (www.2501.org.uk)

Luca Zamoc prende spunto, fin dall’adolescenza, da elementi eterogenei quali La Bibbia, i fumetti anni ’80 e la Street Art. Laureato alla Nuova Accademia Belle Arti di Milano in Graphic Design & Art Direction, inizia a collaborare con agenzie di comunicazione in Europa e Stati Uniti. Dipinge, disegna, illustra e anima qualsiasi superficie dal 1986. Attualmente vive e lavora Berlino. La sua forma espressiva nasce da una natura distratta e poco attenta al concreto: la sua soglia di attenzione è sempre stata labilissima, forse per questo ha cominciato a disegnare. Ma nei suoi lavori si nota l’interesse particolare per l’anatomia, umana e animale, mixata ad elementi di rimando letterario, ancestrale e filosofico, un forma di autismo nella ricerca della sostanza, le cose devono avere un significato o non esistono, che trova il suo sfogo nella simbologia. Un esempio, nero su bianco, di come la noia per ciò che ci circonda, un’astrazione mentale dal reale, possa diventare pura arte.(www.lucazamoc.com http://www.flickr.com/lucazamoc)

Mosone è un writer che opera nel campo del lettering figurato.

Da più di dieci anni realizza i suoi graffiti su diverse superfici, attraverso nuovi linguaggi figurativi, generalmente ironici e ludici ma allo stesso tempo drammatici. Mettere in cattività personaggi e lettering è stata per lui una scelta fondamentale: “anche le lettere hanno la loro vita, sono per me dei soggetti maschili e femminili, umani e animali”. Si esprime con difficoltà nell’ambiente “classico” dei graffiti, lo trova statico, sposta l’attenzione visiva in altri settori quali la grafica, l’illustrazione indipendente, l’arte moderna; apprezza molto chi introduce delle novità al fenomeno. In questo momento osserva da vicino gli asiatici, il bianco, il nero e gli uccelli che muoiono in massa.

Le sue ultime opere grafiche/pittoriche ritraggono soggetti paralizzati da una realtà spietata: l’uomo è il protagonista indiscusso, sempre al centro dell’attenzione. I personaggi diventano degli osservatori impauriti di fronte ad una natura deprimente e modificata, un paesaggio inquieto frutto di un’ironica e sarcastica relazione tra realtà quotidiane e fantasie horror. Utilizza il collage con carte fluorescenti abbinate a ritagli di colori campionati dall’asfalto e dal cemento. Lo sguardo dello spettatore di fronte alle opere di Mosone viene sottoposto spesso ad un’immagine in scala di grigi con la predominante del nero, l’utilizzo del colore è una componente fondamentale: il nero viene utilizzato come simbolo drammatico, e il fluorescente diventa l’evidenziatore delle sezioni espressive. (www.flickr.com/mosone97)

Fabrizio Sarti in arte Sea dal 1995 esprime la sua creatività dipingendo graffiti su muri della zona. Negli anni sviluppa la sua passione arricchendola con studi di graphic design e nel 2000 decide di riversare tutte le esperienze maturate in strada su supporti più tradizionali, quali tele, tavole in legno e abbigliamento, dando così inizio inconsapevolmente al progetto seacreative. All’interno di questa nuova dimensione artistica assume sempre maggiore importanza lo studio dei suoi personaggi, che diventano i protagonisti indiscussi dei suoi lavori. Oggi vive e lavora a Milano, dove continua la sua produzione artistica con mostre e collaborazioni nei più svariati ambiti creativi. Il suo stile è sintetico, a volte lineare a volte caotico, come l’anima di un artista. Ritrae quasi sempre volti o mezzi busti che affiorano nella sua mente, frutto di input metropolitani, ma visti e rivisitati in chiave fumettistica. Personaggi vagamente goffi e decadenti, immortalati sulla tela nel momento del loro incontro con la mente di Seacreative, figure che emergono da grandi fondi piatti con vistose colature di colore, che non annientano mai completamente il bianco della tela. Uomini bloccati, sul punto di dire qualcosa, con l’atteggiamento un po’ spavaldo e sbruffone di chi incontrandoti ti dice: “what’s up dude?”. In alcuni casi le opere sono completate da parole o brevi frasi svincolate dalla loro funzione, dal nesso significante/significato, per diventare puri segni tipografici. (www.seacreative.net)

“…tutto lo spazio che non riempiamo con l’ARTE è inevitabilmente regalato al NULLA.”(Dario Villa)

LIVE MUSIC BACKGROUND BY:

Mouch Architetto, writer e sound producer proveniente da Ravenna. Originariamente cresciuto nella scena drum’n bass neurofunk, da anni è concentrato sulla produzione dubstep con influenze garage, 2step, ambient, techno e deep house. Ha all’attivo diverse release sotto etichette italiane, inglesi ed americane, tra le quali Subculture, Gamma Uk, Paradise Lost, Gradient Audio, Abducted e Kursed Rec, sia in formato digitale che su vinile 12”.

Blorgio Dopo svariati studi musicali svolti tra Ravenna e Bologna entra nel 2009 a far parte degli Altered Beats, realizzando nel giro di pochi mesi diversi EP per alcune delle etichette electro più in vista nel panorama mondiale. Ha collaborato come sound designer con studi di 3D graphic, software house e case di produzione di documentari e cortometraggi.

DISPENSER MILANO GALLERY

Viale Faenza 12/5 20143 Milano

T. 02 45470032 // Mob.393 9312922

www.dispensermilano.blogspot.com

www.flickr.com/dispensermilano


RE-WRITING VI edizione @ Amantes , Torino

Rassegna dedicata al mondo graffiti writing e street art. A cura di Roberto Tos
Giunge alla sesta edizione Re-Writing, rassegna nata per riscrivere in chiave simbolica tags e graffiti cancellati per le pulizie olimpiche. Le tre tele lunghe cinque metri, realizzate a maggio dagli artisti invitati, andranno ad aggiungersi ai cinquantacinque già realizzati per raggiungere la lunghezza di settanta metri.
Quest’anno l’attenzione si concentra sul panorama locale, in una città riuscita a sdoganare il fenomeno street art, prima autonomamente con rassegne e mostre promosse da gallerie e associazioni culturali, poi a livello istituzionale in musei e a cielo aperto. Gli artisti piemontesi che appartengono alla sfera della street art hanno poco da invidiare al resto del mondo; con la solita tecnica torinese del diffondere la cultura dal basso, molti di loro sono emersi affermandosi a pieno titolo nel mondo dell’arte e delle professioni ad essa legate.
E proprio una rassegna come Re-Writing, nata nel 2006 per svelare un settore ancora da vitalizzare, dà modo oggi ad altri dieci artisti di offrire visibilità ad una disciplina che, nata dalla strada, ha creato professionisti di mestiere e, allo stesso tempo, svela progressivamente nuove promesse.
Tre appuntamenti per scoprire, dal vivo e in galleria dal tardo pomeriggio all’una di notte, le tecniche e gli strumenti che generano un intervento artistico stradale.

Venerdì 6 maggio  aprono la rassegna Mauro149 dei Truly Design insieme a Mr. Fijodor, componente dell’associazione Il Cerchio e le Gocce e El Euro, artista di Trino Vercellese.

Venerdì 13 maggio  Luca Valli, in arte L, tra i precursori del fenomeno del graffitiamo a Torino, realizzerà la tela insieme ai giovanissimi F-Oberz dei Monkeys Evolution e Skià.

Venerdì 20 maggio chiudono la sesta edizione di Re-Writing gli artisti Jaman, Hide, Deep e Ruas, componenti la crew Knz-Clan.

Artisti all’opera dal vivo per tre venerdì di maggio dalle ore 17.30 alle ore 01.00, tele esposte fino al giovedì successivo alla performance.

Circolo Culturale AMANTES
80 mq. nel centro di Torino, dal 1996 cuore pulsante delle avanguardie creative, Amantes ospita e promuove eventi nel campo della videoarte e dei nuovi media, segue la scena cinematografica indipendente (e militante), supporta e produce artisti emergenti in campo fotografico, è laboratorio per le crew dj/vjing torinesi e per il mondo graffiti writing/street art. La sede si trova a Torino in via Principe Amedeo 38/a, a due passi dal Museo del Cinema; ingresso libero in galleria, accesso al circolo con tessera ARCI. In rete su http://www.arteca.org.

Via Principe Amedeo 38/a, Torino
+39 011 8172427 lunedì/sabato, ore 18.00/01.30
amantes05@arteca.org
ingresso libero in galleria
accesso al circolo con tessera ARCI

Faith47

http://vimeo.com/19121817

Herakut @ Ekaterinburg – Russia

www.herakut.de

reportage from: grey scale, mostra personale di Mosone @Pisa Cantiere San Bernardo

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MOSONE è un writer che opera nel campo del lettering figurato.
Da molti anni realizza i suoi graffiti su diverse superfici, attraverso nuovi linguaggi figurativi, generalmente ironici e ludici ma allo stesso tempo drammatici.
Mettere in cattività personaggi e lettering è stata per lui una scelta fondamentale: “anche le lettere hanno la loro vita, sono per me dei soggetti maschili e femminili, umani e animali”.
Si esprime con difficoltà nell’ambiente “classico” dei graffiti, lo trova statico, sposta l’attenzione visiva in altri settori, apprezza molto chi introduce delle novità al fenomeno… in questo momento osserva da vicino gli asiatici il bianco, il nero e gli uccelli che muoiono in massa .

GREY SCALE è una mostra installazione, dove la percezione dello spettatore viene sottoposta ad una vista in scala di grigi con la predominante del nero.
L’utilizzo del colore è una componente fondamentale, il nero viene utilizzato come simbolo drammatico. I personaggi ritratti diventano degli osservatori impauriti di fronte ad una natura deprimente e modificata.
Un paesaggio inquieto che rappresenta una relazione ironica tra realtà quotidiane e fantasie horror.

Orario mostra: tutti i giorni dalle 16 alle 20

Apertura sabato 9 aprile ore 19 con live set di Autobam

Chiusura domenica 16 aprile ore 19 con live set di Night Skinny – Mastino

http://www.flickr.com/photos/mosone97

Daniele La Placa

Daniele La Placa, è stato un disegnatore, musicista, esoterista sabaudo.
La Placa non è ricordato particolarmente per i suoi disegni,
ma per i suoi spettacoli dal vivo che comprendevano scene di esibizione di nudo,
defecazione sul suolo, automutilazioni, sesso orale con i fan e altro;
spesso le sue performances finivano in risse.
Morì il 28 giugno 1993 a New York per overdose di eroina e alcool.
Su richiesta del fratello, il suo corpo non fu lavato e il suo funerale divenne un party selvaggio,
mentre gli amici facevano le foto col cadavere mettendogli droga e whisky in bocca.
Il video del suo funerale è disponibile all’interno del dvd Karol Wojtyla – un papa nella storia.

 

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Luca Maleonte @ laslo biro Roma

LUCA M.
Acquarelli, disegni, un libro
Inaugurazione sabato 9 aprile 2011, alle 19,00
Laszlo Biro c/o MACE – via Macerata 77/79 (Pigneto) – Roma

Un ovale del viso svuotato dei lineamenti, tanti capelli neri che diventano un tutt’uno con
la barba folta.
Da Laszlo Biro sceglie di presentarsi così Luca M., con una mostra in cui, forse come non
mai, è disposto a mettersi a nudo. Lascia da parte i panni di Lucamaleonte, gli stencil
che lo hanno portato al riconoscimento nel panorama internazionale dandogli l’occasione di
confrontarsi con artisti come Banksy. Lascia da parte il lavoro meticoloso del bisturi che
un livello dopo l’altro gli permette di creare con cura maniacale immagini iperrealiste, e tira
fuori dal cassetto un personalissimo l ibro d’artista. 250 copie numerate e firmate, nato
da un blocco di disegni ad acr il ico, tutti in bianco e nero, realizzati nell’estate del
2009, che racconta un periodo cupo, di crisi d’identità, artistica e non solo. Tra i temi
dominanti, non a caso, la metamor fosi, volti che si allungano, si deformano fino a
prendere sembianze animali, uomini-uccello, uomini-squalo, uomini-lupo. Un bestiario che
ha come protagonista lo stesso Luca M. che compare a sorpresa tra le pagine stravolto da
una risata o accecato, come nelle Memorie di cieco di Derrida, dal suo strumento di lavoro.
Anche scheletri e teschi, iconografia ricorrente della street art, hanno qui un carattere più
intimo, di estrema fragilità.

A fianco a questo “diario di una crisi”, una nuova sfida. Luca M. sperimenta una tecnica
per lui completamente nuova, l ’acquerel lo, e traccia un’altra sfaccettatura, più leggera,
del suo autoritratto d’artista. Un joystick, una birra, sigarette e cartine, e poi le serie
“pixelate” dedicate ai video giochi di culto, Monkey Island, Street fighter, e ancora gli
invincibili personaggi di He-man. Passioni, ricordi, manie, c’è tutto l’immaginario nerd di un
ragazzino cresciuto tra gli anni ’80 e ’90, mai veramente digerito e superato, ultimo
baluardo, per ognuno, contro maturità e responsabilità.

Si assume un bel rischio Luca M. con questa deviazione originale, quasi privata, un passo
necessario perché anche Lucamaleonte possa proseguire più sicuro il suo percorso. E
anche la scelta del luogo non è casuale, Laszlo Bi ro è una realtà atipica e aperta,
collettivo, spazio espositivo, laboratorio di idee, nuovo, molteplice e già attivissimo. È
l’incontro riuscito tra due progetti volutamente inconsueti.


www.laszlobiro.it
http://www.lucamaleonte.blogspot.com

http://www.flickr.com/photos/lucamaleonte

Jeroo

Oggi vi presentiamo un graffitaro dal flavour molto psichedelico, esattamente come piace a noi! Jeroo è di Stoccarda e dipinge dal 1993, con se porta un grande bagaglio di originalità e ricerca stilistica, date un occhio al suo sito:

www.jeroo.de

 

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